Medioevo

Medioevo – testata – ICCD – MPI6103830

Medioevo

Proiezione sul Mar Tirreno e controllo del proprio entroterra hanno permesso a Pisa di mantenere una rilevanza strategica dal punto di vista militare e commerciale per secoli. Durante l’alto Medioevo, tutto ciò si traduceva in un significativo grado di autonomia sia dall’impero bizantino (nella cui area di influenza rientrerà fino ai primi decenni del VII secolo), sia dalle istituzioni di Lucca, sede di un duca longobardo fino alla fine dell’VIII secolo, poi di un conte carolingio, indicato come marchese a partire dalla metà del IX secolo.

I ritrovamenti datati tra il VI e il VII secolo d.C. raccontano di un’evoluzione dell’insediamento tardo-antico che subisce una contrazione rispetto all’età imperiale, «radicandosi in alcune aree, soprattutto quelle corrispondenti all’odierna piazza dei Cavalieri e piazza del Duomo», come scrive Gabriele Gattaglia. In fase altomedievale (forse già in precedenza, ma certamente tra il VII e l’VIII secolo), l’area urbana che sarebbe andata in seguito a coincidere con l’attuale Piazza dei Cavalieri diventa zona produttiva, ospitando la sede di diversi opifici metallurgici, collocabili tra quest’ultima e la parallela (verso nord) Via Sant’Apollonia. In questa fase, il tracciato che seguiva l’attuale Via Ulisse Dini assunse grande rilievo, così come l’area intorno alla futura San Sisto, oggetto di recenti scavi. Attestato a partire dall’XI secolo, il toponimo di ‘Cortevecchia’, impiegato ad esempio in relazione alla chiesetta di San Pietro (attestata al 1027 e trasformata nel Cinquecento nell’attuale oratorio di San Rocco), ha consentito agli studiosi di collocare in quest’area la curtis del gastaldo longobardo. L’antico addensamento antropico della (futura) Piazza dei Cavalieri conviveva tuttavia con vaste zone ‘semirurali’ immediatamente a nord (attuale Via della Faggiola).

Nel basso Medioevo, a partire dalla fine del X secolo, Pisa conosce una crescita tumultuosa e caotica che comincia a trovare una dimensione organizzativa solo due secoli più tardi: ne è prova il trasferimento delle produzioni siderurgiche dall’area della (futura) Piazza dei Cavalieri ad aree suburbane, più defilate. Le costruzioni innalzate in questa fase cambiano per ambizione e materiali: anche le strutture private presentano dimensioni precedentemente impiegate solo per gli edifici pubblici, mentre il materiale di recupero utilizzato nell’edilizia pre-XI secolo viene ora sostituito da quello che affluisce dalle vicine cave di calcare dei Monti Pisani e, successivamente (XII-XIII secolo), dal laterizio. In questa fase cresce anche un’edilizia religiosa (attorno alla quale si aggrumano strutture residenziali): in particolare, nelle adiacenze della piazza si segnala l’edificazione della chiesa di San Sebastiano alle Fabbriche maggiori (attestata al 1074), mentre l’edilizia civile vede l’emergere della casa-torre, simbolo dell’affermazione di un’élite cittadina abbiente e indice di un generale miglioramento delle condizioni economiche.

Nel basso Medioevo, la nascita del Comune (datata, a partire dalle prime attestazioni relative ai consoli, attorno al 1080), con la sua articolata rete istituzionale, impose un poderoso ripensamento urbanistico. Dopo una fase di ‘itineranza’, a partire dal tardo XII secolo, le sedi ufficiali vennero ricollocate in un quadrante compreso tra l’area ora indicata con il toponimo ‘delle Sette Vie‘ (antico nome di Piazza dei Cavalieri) e Piazza Sant’Ambrogio (nell’attuale zona del Castelletto). In quest’ultima furono concentrati il Palazzo del Podestà (carica la cui istituzione risale all’ultimo decennio del XII secolo, mentre la costruzione dell’edificio è datata al 1284), le corti di giustizia e la cancelleria comunale. Tale quartiere politico-amministrativo si estese quindi a lambire l’area delle ‘Sette vie’, dalla metà del XIII secolo vero e proprio cuore politico del Popolo con la sede (in un primo momento congiunta) della magistratura degli Anziani e del capitano del Popolo.

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