Palazzo della Canonica

Il Palazzo della Canonica è stato dato in concessione dal Demanio alla Scuola Normale Superiore a partire dal 2012 e occupa, con il suo lungo corpo di fabbrica, buona parte del lato sud di Piazza dei Cavalieri. Attualmente in corso di restauro, è destinato ad accogliere le raccolte librarie della Biblioteca dell’istituzione, già presenti e accessibili in alcuni suoi ambienti dove i lavori di ammodernamento sono finiti.

Sobrio, massiccio e di limitata altezza, l’edificio divide le attuali Via Ulisse Dini e Via San Frediano e fu progettato da Giorgio Vasari per volontà di Cosimo de’ Medici nel 1566, al fine di ospitare i cavalieri sacerdoti dell’Ordine di Santo Stefano, che officiavano nella prospiciente omonima chiesa. Dopo questa e il Palazzo della Carovana, fu la terza impresa architettonica sulla piazza a occupare l’artista aretino, coadiuvato a Pisa da Davide Fortini.

Il prospetto principale del Palazzo della Canonica, completato quasi trent’anni dopo l’avvio dei lavori, al riprendere delle attività edilizie in piazza sotto Ferdinando I de’ Medici, si sviluppa su tre piani con l’asse centrale marcato dal portone, affiancato da sottili lesene, e da un balcone con finestra, sovrastato da un timpano spezzato. Presenta undici finestre per piano – dieci al piano terra – con corniciature in pietra serena differenti ad ogni livello. La stessa pietra connota anche l’asse centrale e le panchine ai lati dell’ingresso. La superficie è intonacata e priva di decorazioni figurate. Il prospetto posteriore presenta invece un loggiato su tre livelli.

Per quanto riguarda l’interno, come in Carovana, anche in Canonica Vasari volle sfruttare al massimo le strutture medievali trovate in loco, molte delle quali sono tornate visibili, nella parte sinistra del palazzo, dopo il restauro condotto negli anni Ottanta del secolo scorso dal Genio Civile, temporaneo possessore del palazzo, che era rimasto di proprietà dell’Ordine stefaniano fino al 1859. Anche l’imponente intervento di riqualificazione in corso da parte della Normale, grazie a indagini sottopavimentali coordinate dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno, sta permettendo di contribuire alla conoscenza delle strutture premoderne inglobate da Vasari, nonché delle sue strategie edilizie e dell’originaria distribuzione spaziale degli ambienti in Canonica, gravemente compromessi dai molti interventi otto e novecenteschi che l’edificio ha subito. Pochissimi e problematici sono i lacerti sopravvissuti della sua decorazione interna.