Palazzo dell’Orologio

Orologio – testata – Freccioni SNS – DJI_0419

Home » Edifici e monumenti » Palazzo dell’Orologio

Palazzo dell’Orologio

Copyright:
Foto di Giandonato Tartarelli. ©️ Scuola Normale Superiore
Orologio – copertina e prima immagine – Tartarelli SNS – DSC01143
Cosimo Pugliani (su progetto di), Palazzo dell’Orologio (già del Buonomo), 1603-1608. Pisa, Piazza dei Cavalieri

Il palazzo è sede della Biblioteca della Scuola Normale Superiore dagli anni Ottanta, dopo l’acquisto presso gli eredi della Gherardesca nel 1970 e il successivo restauro.

L’edificio fu costruito tra il 1603 e il 1608 da Cosimo Pugliani, che forse lavorò su progetti del defunto Giorgio Vasari. Nel corpo destro fu inglobata la Torre della Fame (XI secolo), teatro della terribile vicenda del conte Ugolino della Gherardesca – che il granduca Ferdinando I de’ Medici voleva in tutti i modi oscurare –, narrata nel XXXIII canto dell’Inferno di Dante. Il corpo sinistro è invece il frutto della ristrutturazione del cosiddetto Palazzotto del Capitano, una casa-torre risalente all’inizio del XIV secolo. I due corpi, entrambi appartenuti alla famiglia Gualandi, collegati da un cavalcavia almeno dal Quattrocento, furono raccordati da un voltone, detto Arco dei Gualandi. Si trattò, come per il Palazzo della Carovana, di inglobare strutture medievali di diversa epoca dietro una facciata unitaria, marcata in questo caso dalla decorazione ad affresco di Filippo Paladini, suo figlio Lorenzo e Giovanni Stefano Marucelli (1607-1608). La decorazione pittorica, che occupava il prospetto principale, quelli laterali (il sinistro completamente perduto) e il voltone, prevedeva riquadri con figure allegoriche e paesi, a glorificare tanto il potere mediceo quanto quello dell’Ordine di Santo Stefano, secondo un programma iconografico ideato da Rodolfo Sirigatti. Nel 1607 Gino, figlio di Stoldo Lorenzi, l’autore dell’arme centrale della Carovana, fu incaricato di scolpire lo stemma mediceo-stefaniano, probabilmente da collocare sulla cornice della finestra centrale e oggi perduto.

I due corpi di fabbrica medievali divennero parte del patrimonio immobiliare dell’Ordine di Santo Stefano fin dagli anni sessanta del Cinquecento: il sinistro fu adibito a sede dell’infermeria – di qui il nome Buonomo –, ma anche, per un certo periodo, a casa del priore e carcere (al piano superiore). La torre divenne una sorta di cava da cui trarre il materiale per la costruzione di altre proprietà dell’ordine.

Chiamato dapprima Palazzo del Capitano del Popolo, poi Palazzetto di Giustizia e ancora Palazzotto dei Cavalieri o del Buonomo, a seconda della configurazione e delle funzioni assunte nel corso dei secoli, prese il nome odierno nel 1696, a seguito del reimpiego – sul fronte – dell’orologio proveniente da Santo Stefano, i cui meccanismi sono ancora visibili all’interno dell’edificio, all’ultimo piano. Nella stessa occasione venne costruita anche la torretta campanaria. Di proprietà dei Cavalieri ancora nei primi dell’Ottocento, ebbe diversi passaggi di proprietà fino all’acquisto, all’inizio del Novecento, da parte di Alberto della Gherardesca. Il conte fece restaurare l’edificio in chiave medievale, aggiungendo la quadrifora al piano nobile e commissionando nuovi soffitti e fregi (1919-1921). Con l’acquisto da parte della Scuola Normale Superiore venne effettuato un restauro conservativo che permise di mettere in luce alcuni significativi resti medievali, tra cui la Torre della Fame, oggi sede di un piccolo spazio museale, insieme ad altri di epoca successiva.

Venne inoltre creato un tunnel di collegamento con il Palazzo della Carovana, per connettere i diversi ambienti della grande biblioteca.

Media gallery

Copyright:
Foto di Giandonato Tartarelli. ©️ Scuola Normale Superiore
Orologio – copertina e prima immagine – Tartarelli SNS – DSC01143
Copyright:
Foto di Andrea Freccioni. ©️ Scuola Normale Superiore
Orologio – testata – Freccioni SNS – DJI_0419
Newsletter

Newsletter

Resta connesso con noi

Iscriviti alla newsletter di Piazza dei Cavalieri
e resta aggiornato sui progressi e sulle novità del progetto.