Funzioni

S. Stefano – funzioni – testata – Public Domain – 140946v_0001_testata

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XVI e XVII secc.

Santo Stefano dei Cavalieri viene edificata, a partire dal 1563, per essere la chiesa conventuale del neonato omonimo Ordine fondato dal duca Cosimo de’ Medici, di vocazione religioso-cavalleresca e legato a ideali di difesa della fede. Cuore spirituale della Religione e palinsesto delle vittorie più importanti ottenute dalla sua flotta, attestate dalle bandiere e dai vessilli vinti al nemico e riportate a Pisa, l’edificio sacro fu da subito sotto la giurisdizione diretta dei Cavalieri e contribuì a definire in età moderna la Piazza prospiciente come un’enclave urbana consacrata alla celebrazione del Cristianesimo e al prestigio della dinastia medicea.

Come indicato dagli statuti, i cavalieri appartenenti all’Ordine erano divisi in militi, serventi e sacerdoti. Spettava in particolare ai cavalieri sacerdoti l’amministrazione della chiesa conventuale e dei possedimenti ecclesiastici della Religione. Questi non dovevano provare la propria nobiltà (come i cavalieri militi), ma solo una nascita legittima. Erano però tenuti a svolgere presso Santo Stefano un anno di noviziato, prima di entrare a far parte a tutti gli effetti dell’Ordine. All’interno della chiesa dovevano quindi adempiere alle loro funzioni sacerdotali e celebrare i riti liturgici annuali, così come preoccuparsi di curare le necessità spirituali dei cavalieri militi, attraverso, ad esempio, l’istituto della confessione. Spettava al priore di Santo Stefano la responsabilità di sovrintendere alla vita comunitaria dei sacerdoti, i quali rispondevano alla sua autorità. I suoi compiti consistevano nell’accettare i novizi nell’Ordine, nel vigilare sulla condotta dei cavalieri sacerdoti e in generale nel badare alla corretta amministrazione della chiesa. Inoltre, è interessante rilevare come i priori, in numerosi casi, abbiano occupato anche la carica di provveditori nello Studio di Pisa

Oltre a ospitare le normali funzioni religiose, la chiesa svolgeva spesso un ruolo centrale nella celebrazione di eventi straordinari: il festeggiamento di imprese militari (come per la vittoria a Bona) o l’entrata a Pisa del gran maestro/granduca (ad esempio Ferdinando I de’ Medici). In piazza e presso Santo Stefano si tenevano anche i funerali dei cavalieri, che però non trovavano sepoltura al suo interno. Le più solenni esequie erano riservate al granduca: si trattava di cerimonie pubbliche di grande importanza, che univano la funzione religiosa del rito funebre alla celebrazione della grandezza dell’Ordine. Le stesse sontuose celebrazioni vennero organizzate tra Sette e Ottocento anche per la scomparsa dei Lorena (come l’imperatore Francesco I). In tutte queste occasioni, così come nella liturgia ordinaria, aveva un ruolo preminente la cappella musicale della chiesa. Questa, grazie anche all’accurata scelta dei suoi maestri, costituiva una componente d’eccellenza all’interno dell’Ordine e, di conseguenza, un forte motivo di orgoglio per lo stesso.

Tra gli eventi più significativi che avevano luogo nella chiesa conventuale figurava sicuramente il capitolo generale dell’Ordine. Si trattava di un importante momento assembleare che si teneva a Pisa ogni tre anni. Nell’occasione, tutti i cavalieri presenti in Toscana erano tenuti a radunarsi al cospetto del gran maestro. Il capitolo svolgeva principalmente una funzione normativa e di disciplinamento dei membri e rappresentava la sede più adeguata per introdurre nuove norme o riforme agli statuti condivisi. Durante le sue sessioni, inoltre, potevano venir giudicati cavalieri che avevano in qualche modo trasgredito alle regole dell’Ordine stesso. Le colpe più gravi potevano comportare la privazione dell’abito di Santo Stefano e l’espulsione dalla Religione. Sempre durante il capitolo venivano infine sancite le nomine per le cariche di rilievo. Erano infatti rinnovati, generalmente in questa sede, i mandati per gli uffici e concesse commende ai cavalieri più anziani o meritevoli. Come per molti altri elementi fondativi dell’Ordine stefaniano, l’istituto del capitolo si ispirava fortemente ad analoghi collegi convocati da altri ordini religioso-cavallereschi di origine medievale.

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Note:

https://www.themorgan.org/drawings/item/140946 (attr. a Stefano della Bella)

Copyright:
©️ The Morgan Library and Museum
S. Stefano – traslazione 1683 – disegno – Morgan Lib. – 140946v_0001_intero
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