Lo scalone a due rampe che collega il secondo e il terzo piano del Palazzo della Carovana, situato nella parte posteriore del suo corpo medievale-rinascimentale, venne progettato dall’ingegnere Giuseppe Caluri tra il 1824 e il 1825.
Per costruirlo si procedette alla demolizione del pregiato scalone cinquecentesco a tre rampe, che collegava il Salone delle Armi (odierna Sala Azzurra) all’andito da cui si accedeva al Salone della Scherma (odierna Sala degli Stemmi) ed era stato progettato da Giorgio Vasari. Si trattò della più rivoluzionaria riorganizzazione spaziale interna dell’edificio, da quando era stato innalzato sotto Cosimo de’ Medici. Due piante redatte da Caluri nel 1824 permettono di riconoscere il percorso dello scalone vasariano all’interno del palazzo e di verificare, con la sovrapposizione di una linguetta cartacea, come si intendeva inizialmente procedere per la nuova struttura che, l’anno successivo, fu modificata profondamente in fase di realizzazione, arrivando a raggiungere lo stato attuale.
Caluri si premurò di accordare coloristicamente la nuova scala alle finiture in macigno volute da Vasari all’interno e all’esterno del palazzo. L’ingegnere predispose come fonte di illuminazione un finestrone centinato a tutto sesto prospiciente il cortile, successivamente tamponato per la costruzione dell’ala nord dell’edificio, durante i lavori di restauro e ampliamento diretti da Giovanni Girometti tra il 1928 e il 1933. In quell’occasione si decise di illuminare lo scalone con un lucernario recante lo stemma mediceo stefaniano realizzato nel 1932 dalla Scuola della Vetrata di Livorno.
Sulla parete del pianerottolo è affisso il ritratto di Leopoldo II di Toscana – ultimo gran maestro dell’Ordine di Santo Stefano e fautore del processo di modernizzazione dell’istituzione –, eseguito nei primi anni quaranta dell’Ottocento. A partire dal secondo decennio del Duemila, sulle pareti delle rampe sono esposte opere di arte contemporanea in prestito, a rotazione, dal Centro Pecci di Prato. Come motivo unificante della decorazione del palazzo, sopra la cornice marcapiano si trovano stemmi dei Cavalieri appartenuti all’ordine. Aumentando di numero nel corso dei secoli, queste insegne araldiche hanno superato i limiti della sala ad esse originariamente dedicata (l’attuale Sala Azzurra) per occupare molti altri ambienti dell’edificio.
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