Affacciato su Piazza dei Cavalieri all’angolo con Via San Frediano e quasi prospiciente il Palazzo della Carovana, il Palazzo del Consiglio dei Dodici o, più semplicemente, il Palazzo dei Dodici è sede dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano. Come altri edifici di quest’area urbana rinnovati in età moderna sotto i Medici, la sua origine è medievale: si trattava, con ogni probabilità della ‘nuova’ Camera del Comune pisano, la cui erezione si colloca nella prima metà del Trecento.
Tra lo scorcio del Cinquecento e l’inizio del Seicento, in un momento di vivace fervore edilizio in piazza sotto l’egida di Ferdinando I de’ Medici, il palazzo fu completamente ristrutturato su progetto di Pietro Francavilla per volontà del Collegio dei Priori, che ne avevano preso possesso nel 1509. In facciata, un’iscrizione indica il 1603 come anno di conclusione dei lavori (che si protrassero poco oltre) e rende omaggio al granduca in quel momento regnante. Per circa un novantennio dal suo rinnovamento, fu l’unico edificio a non appartenere, in piazza, all’Ordine di Santo Stefano, a cui passò, per donativo di Cosimo III de’ Medici, nel 1691, venendo ad acquisire la nuova funzione di sede del principale organo di governo dei cavalieri stefaniani, il Consiglio dei Dodici (da cui il nome ancora in uso), e del loro Tribunale, come sottolinea l’iscrizione sopra il portale di accesso.
Ad oggi, tanto al suo interno quanto al di fuori, il Palazzo dei Dodici non presenta significativi stravolgimenti rispetto all’assetto raggiunto nel Seicento. L’edificio ospita l’ambiente probabilmente più sontuoso di tutta la piazza: la Sala dell’Udienza, riccamente affrescata, ma anche altri importanti capolavori come l’Assunta attribuita a Bastiano Mainardi, della scuola del Ghirlandaio.
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