I tre stemmi mediceo-stefaniani che ornano il centro e gli spigoli della facciata del Palazzo della Carovana vennero commissionati nel 1562, lo stesso anno in cui Giorgio Vasari iniziava la completa ristrutturazione dell’edificio, quando ancora non abbiamo tracce documentarie che per la sua facciata fosse già stata prevista una decorazione a graffito. Per Cosimo I de’ Medici, fautore dell’intera operazione, si trattava del primo atto di appropriazione del palazzo che aveva ospitato la magistratura pisana degli Anziani e, di conseguenza, dello spazio urbano su cui esso si affacciava: la medievale Piazza delle Sette Vie, da quel momento rinominata Piazza dei Cavalieri di Santo Stefano.
Lo stemma centrale, con la croce stefaniana e i bisanti medicei, si riferisce esplicitamente alla fusione dei poteri nelle mani di Cosimo in qualità di duca di Firenze (poi granduca di Toscana) e gran maestro dell’Ordine, rafforzato dalle figure allegoriche di Religione e Giustizia ai due lati. Solo quarant’anni dopo, la connotazione medicea dell’edificio verrà enfatizzata dall’inizio della teoria di busti raffiguranti Cosimo medesimo e i suoi eredi, titolari della stessa duplice funzione, e dall’erezione della facciata della chiesa di Santo Stefano recante un secondo stemma mediceo-stefaniano. Anche nei due stemmi angolari del palazzo, decorati con la semplice croce di Santo Stefano, il richiamo a Cosimo è veicolato dall’iscrizione sottostante, che ricorda il suo ruolo di fondatore dell’Ordine, e dalla presenza delle due teste di capricorno, allusione al suo segno zodiacale ascendente.
L’importanza dell’arredo plastico della facciata, nelle strategie di affermazione cosimiane, è confermata anche dalla medaglia coniata a Firenze da Pier Paolo Galeotti prima del 1569, celebrante al diritto il Medici e al rovescio la fondazione dell’Ordine, con un’immagine sullo sfondo del Palazzo della Carovana, la cui identificazione è affidata esclusivamente ai suoi stemmi.
Lega di rame, coniazione, 42,9 mm
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