Scultore primo settecentesco, Gian Gastone de’ Medici

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Scultore primo settecentesco, Gian Gastone de’ Medici

Il busto marmoreo attualmente collocato nel loggiato del cortile di Palazzo della Carovana ritrae Gian Gastone, ultimo regnante della dinastia medicea. L’opera vi è esposta dal settembre 2015, dopo aver soggiornato a lungo al primo piano dello stesso edificio, in prossimità dell’uscita sul cortile, davanti alle scale che portano in Sala Azzurra.

Il Dux Etruriae è rappresentato nelle vesti di gran maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, come dimostra la presenza della croce al centro della sua armatura cerimoniale. Caratteristici sono i suoi tratti fisionomici, tra cui l’inconfondibile labbro inferiore, particolarmente sporgente. Sul capo è scolpita una parrucca ricca di boccoli, resi attraverso un vigoroso uso del trapano. Inoltre, il granduca indossa uno jabot, legato intorno al collo.

Il capo sollevato e leggermente flesso verso destra, unito al fatto che la lavorazione non scende in dettagli descrittivi e la parte posteriore del marmo non è finita, suggerisce che il busto possa esser stato pensato per una nicchia collocata a una certa altezza dal suolo. Nonostante questo, è difficile provare che venisse appositamente scolpito per continuare la serie di ritratti granducali che orna il registro superiore della facciata della Carovana, ad un confronto con la quale la base quadrangolare su cui poggia il ritratto ora in cortile si conferma non originale. Questa ipotesi, ovvero la realizzazione dell’opera per il palazzo pisano, sembrerebbe d’altra parte suggerita da un’interessante testimonianza del cavaliere stefaniano Pandolfo Titi, nella Guida per il passeggiere dilettante di pittura, scultura ed architettura nella città di Pisa: «nella facciata di questo palazzo… vi sono i busti di sei ritratti dei gran maestri e granduchi di Toscana, colla loro arme della casa Medici… non fu messo il suo ritratto [di Gian Gastone] con quest’altri, perché non seppero dove collocarlo; e colla morte di questo prencipe, dopo dugent’anni di regno, restò estinto il principato dei Medici negli anni 1737 di nostra salute».

Edita nel 1751, quando ormai da quasi quindici anni il granducato era passato ai Lorena, la guida non nasconde il rammarico per la fine di una consuetudine che aveva contraddistinto la serie dei busti pisani, verosimilmente commissionati di volta in volta dal successore del ritrattato, e pagati dalla Religione di Santo Stefano (come aveva fatto lo stesso Gian Gastone per il padre Cosimo III, con il busto eseguito da Giovanni Battista Foggini, che i pagamenti da me ritrovati nell’Archivio di Stato di Pisa danno in esecuzione tra il 1724 e il 1725): una consuetudine interrotta evidentemente tanto dall’avvicendamento dinastico, quanto dalla mancanza di spazio sulla fronte vasariana per alloggiare un settimo ritratto. E di questa lacuna si dispiace ancora, diversi anni più tardi, nel 1792 Alessandro da Morrona: «manca a compir la serie de’ granduchi di Toscana della casa Medici il busto dell’ultimo Giovanni Gastone I».

Per quanto nell’impietosa sottolineatura delle imperfezioni fisionomiche del granduca (dalle guance cadenti alla pinguedine del doppio mento) perfettamente in linea con la tradizione scultorea toscana primo settecentesca, ben esemplificata dalle effigi di Foggini, l’impostazione troppo irrigidita del volto di Gian Gastone, così come la debole e poco ispirata articolazione dei panneggi e la legnosità di certi passaggi di trapano, con fori a vista della stessa dimensione, rendono complessa l’individuazione dell’autore. Per quanto riguarda la data, se confrontato con la rappresentazione del giovane Gian Gastone nelle medaglie di Massimiliano Soldani Benzi, il busto segnala la raggiunta mezza età del granduca, suggerendo un’esecuzione tra la seconda metà del terzo decennio del Settecento e la prima metà del decennio successivo, ovvero più prossima alla medaglia di Lorenzo Maria Weber (1732), piuttosto che a quella di Giovan Francesco Pieri (1723).

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Foto di Giandonato Tartarelli. ©️ Scuola Normale Superiore
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Scultore di primo Settecento, Gian Gastone de' Medici, ca. 1723-1737. Pisa, Palazzo della Carovana, cortile

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