La chiesa di San Rocco sorge sul sito della medievale San Pietro in Cortevecchia. Nel 1578 il primo edificio sacro, già ampliato e modificato a metà del secolo, venne assegnato alla Compagnia del santo sollecitando nuovi interventi (1580): la pianta fu allungata in direzione della piazza e la chiesa fu dotata dell’abside a ovest, di una cappella a sud e della volta a botte lunettata lungo la navata.
Nei primi anni del Seicento l’architetto Cosimo Pugliani inglobò la facciata in un palazzetto di stampo residenziale che si accordò da un punto di vista anche altimetrico con le case adiacenti, da poco costruite dall’Ordine di Santo Stefano. Dopo la sopraelevazione, il vano superiore venne destinato a un oratorio.
Nel 1842 il prospetto principale seicentesco – ancora testimoniato in un disegno del 1838 recentemente ricondotto alla mano della francese Adèle Poussielgue e conservato a Palazzo Blu – venne completamente alterato, eliminando le finestre del piano terra, abbassando quelle del primo piano e modificando sull’asse centrale porta e finestra, che furono definitivamente private della loro decorazione plastica.
Matita su carta, 219 x 282 mm. Sul foglio, in basso a penna: «Piazza dei Cavalieri»; «Torre della Fame»; «Palazzo conventuale dei Cavalieri Carovanisti di Santo Stefano. 13 9bre 1838»
Dopo la peste del 1630 alcune famiglie pisane rinnovarono l’arredo interno della chiesa, come atto di devozione verso il santo: ne sono testimonianza i tabernacoli in pietra ai lati dell’arco maggiore, che dovevano ospitare dei reliquari. L’impianto è a navata unica, dominata al centro della volta dall’affresco con San Rocco che guarisce gli appestati, racchiuso da una cornice mistilinea, attribuito al pittore pisano Francesco Venturi (inizio del XVIII secolo). Sul campo della volta è raffigurato un cielo stellato, mentre i pennacchi e le lunette laterali recano stemmi con i simboli della città e della Compagnia, eseguiti nel 1899.
L’altare maggiore, in marmo e stucco bianco, fu realizzato alla fine del Settecento per sostituire quello originario, trasportato in San Sisto nel 1786, quando San Rocco fu temporaneamente soppressa come chiesa e trasformata in camera mortuaria e sacrestia dell’edificio sacro adiacente. Sull’altare è esposto un crocifisso ligneo, utilizzato durante le processioni contro la peste del 1630-1631.
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