Sviluppo novecentesco (e fino ad oggi)

Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – testata – P.Cavalieri-012_testata

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Sviluppo novecentesco (e fino ad oggi)

Nell’arco del Novecento, un secolo aperto in Piazza dei Cavalieri dall’importante rifacimento della facciata del Palazzo della Carovana, la vicenda di quest’area urbana tornò a scorrere veloce, soprattutto per quanto riguardò la sua pavimentazione e la sua illuminazione.

In particolare, nel gennaio del 1912 divenne la sede di una delle fermate principali della nuova rete tranviaria cittadina. Nella storia urbana di Pisa l’inaugurazione di questo sistema di trasporto fu un evento significativo, dal momento che la sua adozione andò gradualmente a sostituire il tram a cavalli, modernizzando gli spostamenti e la vita degli abitanti. I lavori di posizionamento delle verghe erano iniziati già l’anno precedente e finirono per coprire un tracciato superiore ai cinque chilometri, sviluppando due linee principali dalla Stazione Ferroviaria: una con capolinea in Piazza del Duomo e una a Porta a Piagge. Con l’introduzione della linea tranviaria e del nuovo sistema di viabilità, inoltre, l’assetto della piazza subì una trasformazione radicale: si passò da una pavimentazione mista in parte in pietra arenaria (ereditata dal Settecento e aggiornata nell’Ottocento) a una nuova pavimentazione omogenea, in grado di rispondere alle mutate esigenze di transito. Si trattò di un momento cruciale nella ridefinizione funzionale e formale dello spazio, sempre più assimilato a uno snodo urbano moderno.

Anche il sistema di illuminazione rivestì un ruolo centrale nei processi di trasformazione del sito: già nel 1866, Enrico Betti – allora direttore della Scuola Normale Superiore – aveva inoltrato una richiesta alla Compagnia Svizzera del Gaz, che l’anno precedente si era aggiudicata l’appalto per l’illuminazione della città di Pisa, affinché anche in Piazza dei Cavalieri, già dotata di fanali nel tardo Settecento, fosse accordata una fornitura di gas alle medesime condizioni economiche previste per il resto dell’illuminazione pubblica. Successivamente, nel primo dopoguerra l’impianto fu sostituito da un sistema di illuminazione elettrica, che contribuì a migliorare la fruibilità del sito nelle ore notturne. In quest’occasione vennero posizionati nuovi lampioni in prossimità dei principali edifici monumentali, tra cui il Palazzo della Carovana e la chiesa di Santo Stefano. Diverse fotografie, come quelle della campagna Anderson del 1928 o quelle che ricordano l’abbondante nevicata del 1929 li presentano come un pregevole elemento di arredo della piazza.

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Su autorizzazione dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – Ministero della Cultura. Con divieto di ulteriore riproduzione e duplicazione
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – ICCD – MPI6103855
Piazza dei Cavalieri con il Palazzo della Carovana, fotografia, ca. 1907-1915, particolare. Roma, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Fondo Ministero della Pubblica Istruzione, inv. MPI6103855
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Giandonato Tartarelli, Scuola Normale Superiore. © Riservato (collezione privata)
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – DSC_5071
Piazza dei Cavalieri con il Palazzo dell'Orologio, cartolina, ca. 1912-1918. Pisa, collezione privata
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Su autorizzazione dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – Ministero della Cultura. Con divieto di ulteriore riproduzione e duplicazione
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – ICCD – MPI6103826
Piazza dei Cavalieri con il Palazzo dell'Orologio, fotografia, ca. 1924-1932. Roma, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Fondo Ministero della Pubblica Istruzione, inv. MPI6103826
Note:

Nella didascalia: «28794 – PISA – Palazzo dell’Orologio, ove era la Torre della Fame – secolo XIV (Stab. D. Anderson – 1928)»

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Archivi Alinari, Firenze. Per gentile concessione di Fondazione Alinari per la Fotografia
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – ALINARI – ADA-F-028794-0000
Domenico Anderson, Il Palazzo dell'Orologio, fotografia, 1928. Firenze, Fondazione Alinari, inv. ADA-F-028794-0000

La rete tranviaria fu dismessa nei primi anni Cinquanta. Oltre ai danni subìti dai trasporti su rotaia durante la guerra, infatti, dalla seconda metà del Novecento il fenomeno dell’inurbamento e la crescita dei sobborghi imposero la necessità di un diverso potenziamento del trasporto pubblico. Questo processo portò all’abbandono del tram in favore del filobus, considerato dall’amministrazione comunale un mezzo più versatile, il cui servizio fu attivato nel 1952. Il percorso del nuovo mezzo comportava ancora l’attraversamento di Piazza dei Cavalieri e generò non poche perplessità. Il progetto municipale prevedeva infatti all’inizio l’applicazione di ganci metallici direttamente alle facciate dei principali edifici dell’area per sostenere i cavi aerei del nuovo sistema di trasporto pubblico: una soluzione che incontrò subito la decisa opposizione dell’allora direttore della Normale Ettore Remotti e del soprintendente Pietro Sanpaolesi, preoccupati per il potenziale impatto negativo dell’intervento sull’integrità artistica e architettonica della piazza. Nel maggio del 1952 si arrivò a una soluzione di compromesso: senza modificare il tracciato della filovia già previsto, l’amministrazione comunale optò per la collocazione nell’area urbana di tre pali in metallo, a cui affidare (in sostituzione dei ganci) il sostegno della rete di cavi sospesi. A questa, inoltre, vennero appoggiati nuovi corpi illuminanti centrali, mentre i bei lampioni primo novecenteschi furono definitivamente rimossi.

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Proprietà della Fondazione Pisa/Palazzo Blu
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – Palazzo BLU – 334F06851 copia
Piazza dei Cavalieri con il Palazzo della Canonica, fotografia, 1965. Pisa, Palazzo Blu, Fondo Frassi
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Giandonato Tartarelli, Scuola Normale Superiore. © Riservato (collezione privata)
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – DSC_5077_sviluppo piazza
Piazza dei Cavalieri, cartolina, anni Sessanta del XX secolo. Pisa, collezione privata

Sebbene garantisse una distribuzione omogenea della luce, questa soluzione accentuò ulteriormente la configurazione funzionale della piazza, riducendone il carattere monumentale, che l’invaso non era riuscito a riconquistare nemmeno alla rimozione della filovia alla fine degli anni Sessanta, quando il trasporto su gomma, specialmente quello privato, era ormai diventato predominante: il transito e le soste delle automobili e dei motocicli nell’area fu permesso, senza particolari limitazioni, per tutti gli anni Settanta, di fatto trasformando il teatro manierista di Vasari in un parcheggio pubblico.

Al termine di questo decennio, poi, un altro intervento turbò l’equilibro della piazza (sebbene momentaneamente): la realizzazione nel 1977 di un tunnel sotterraneo lungo circa trenta metri, aperto per collegare il Palazzo della Carovana al Palazzo dell’Orologio, da poco acquistato dalla Normale come nuova sede della propria biblioteca umanistica. Il passaggio, realizzato sotto la direzione dall’Ufficio Tecnico dell’istituzione e il controllo della Soprintendenza ai Monumenti di Pisa, incorse in numerose critiche: oltre al dissenso espresso dal delegato della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, l’intervento fu oggetto di forti contestazioni da parte di vari studiosi c​he giudicarono l’operazione «priva di intenti scientifici» e metodologicamente inadeguata, in quanto​, ignorando la rilevanza premoderna del sito​, era stata condotta senza un regolare scavo stratigrafico. I lavori si conclusero comunque in fretta, entro lo stesso anno, e la pavimentazione della piazza fu rapidamente ripristinata.

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©️ Scuola Normale Superiore
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – Archivio SNS – Tunnel_074
Costruzione del tunnel di collegamento sotterraneo tra il Palazzo della Carovana e il Palazzo dell’Orologio, fotografia, 1977. Pisa, Scuola Normale Superiore, Centro Archivistico
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©️ Scuola Normale Superiore
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – Archivio SNS – Tunnel_111
Costruzione del tunnel di collegamento sotterraneo tra il Palazzo della Carovana e il Palazzo dell’Orologio, fotografia, 1977. Pisa, Scuola Normale Superiore, Centro Archivistico

Nel frattempo, con la ristrutturazione radicale del Palazzo dell’Orologio promossa dalla stessa Normale (lasciato per decenni all’incuria), il recupero di parte dei suoi affreschi in facciata e la ‘riscoperta’ al suo interno dei resti della Torre della Fame (riportati alla vista), così come con l’importante intervento operato sulla decorazione a sgraffito della Carovana (nei primi anni Settanta), aveva preso avvio un graduale processo di riconfigurazione dello spazio urbano, finalizzato al recupero del suo valore storico e monumentale, che avrebbe trovato un momento decisivo nell’istituzione dell’area pedonale inizialmente limitata alla piazza, ma poi estesa all’intera zona circostante. Tale scelta, confermata da un’ordinanza comunale del 2001, determinò una svolta significativa nella gestione del traffico veicolare, consentendo di restituire Piazza dei Cavalieri a una fruizione prevalentemente pedonale e di riaffermarne così la funzione rappresentativa e storica all’interno del tessuto urbano.

A seguito di una ristrutturazione realizzata tra il 2011 e il 2012 dal Comune di Pisa, l’invaso si presenta oggi contraddistinto (in sostituzione della precedente) da una nuova pavimentazione in pietra arenaria con lavorazione fiammata, marcata da canali di scolo anch’essi in pietra, conferenti all’area un aspetto convesso. L’intervento, frutto di anni di progetti, fu accompagnato da un vivace dibattito che sollevò critiche sulla scelta della pietra utilizzata per la pavimentazione, giudicata da alcuni studiosi non adeguata al contesto storico-artistico; sulla regolarità del disegno geometrico, ritenuto eccessivamente moderno e uniforme; e sulla nuova convessità della sua superficie, che tradiva l’originaria conformazione concava del sito. L’amministrazione comunale, da parte sua, difese la scelta progettuale, sottolineando il rispetto per le indicazioni della Soprintendenza e la volontà di valorizzare la piazza restituendole dignità formale e continuità con il tessuto urbano pedonale del centro storico.

Infine, nel contesto degli stessi lavori fu ripensato l’intero sistema di illuminazione, mediante l’installazione di fari a led collocati sotto gli spioventi dei tetti degli edifici circostanti. Questi dispositivi, proiettando la luce dall’alto verso il basso, contribuiscono ancora oggi a creare un effetto scenografico suggestivo, esaltando le facciate dei principali palazzi di Piazza dei Cavalieri.

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Foto di Fabio Muzzi. ©️ Scuola Normale Superiore
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – MUZZI – SNS_006
Pisa, Piazza dei Cavalieri, angolo nord-est
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Foto di Andrea Freccioni. ©️ Scuola Normale Superiore
Piazza dei Cavalieri – Sviluppo novecentesco – FRECCIONI – DJI_0405_partiziale_pavimentazione
Pisa, Piazza dei Cavalieri

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